Da uno studio analitico, condotto con approccio diretto ed empirico dei frammenti architettonici della domus Flavia e Augustana, è possibile osservare l’esito del passaggio del linguaggio architettonico stesso attraverso il filtro della funzionalità nelle diverse articolazioni del palazzo: la canonica dicotomia tra pubblico e privato nei due settori della domus, lascia il posto a numerose sfumature, apparentemente dovute a motivi di stile e resa, ma che rivelano profondi e inscindibili legami con la fruizione più genuinamente pratica e funzionale dei singoli ambienti e di essi nel loro rapporto reciproco. Legame che si esplicita in modi diversi sul fronte scenografico dell’asse Aula Regia - peristilio - Coenatio Iovis e, dall’altra parte, su quello raccolto e privatissimo del c.d. Paedagogium attraverso la “mediazione” della successione di spazi della domus Augustana. In questo modo il linguaggio architettonico mostra di avere ovunque una sua propria sintassi e, nelle varie partiture architettoniche, la sua peculiare declinazione che l’osservatore può leggere acquisendone tutto il significato. La struttura dialoga costantemente con la progettualità e ancora con i pattern decorativi, lasciando emergere lo spunto per tentare di ricostruire e distinguere voci e mani diverse che si sono avvicendate nel cantiere imponente della dimora flavia, e il rapporto che le lega agli altri monumenti flavi nell’urbe e al di fuori di essa.
La declinazione e percezione del linguaggio architettonico nelle varie articolazioni del palazzo flavio sul Palatino / DE MARTINI, Silvia. - (2017), pp. 475-487. (Intervento presentato al convegno Decor: decorazione e architettura nel mondo romano tenutosi a Roma).
La declinazione e percezione del linguaggio architettonico nelle varie articolazioni del palazzo flavio sul Palatino
Silvia De Martini
2017
Abstract
Da uno studio analitico, condotto con approccio diretto ed empirico dei frammenti architettonici della domus Flavia e Augustana, è possibile osservare l’esito del passaggio del linguaggio architettonico stesso attraverso il filtro della funzionalità nelle diverse articolazioni del palazzo: la canonica dicotomia tra pubblico e privato nei due settori della domus, lascia il posto a numerose sfumature, apparentemente dovute a motivi di stile e resa, ma che rivelano profondi e inscindibili legami con la fruizione più genuinamente pratica e funzionale dei singoli ambienti e di essi nel loro rapporto reciproco. Legame che si esplicita in modi diversi sul fronte scenografico dell’asse Aula Regia - peristilio - Coenatio Iovis e, dall’altra parte, su quello raccolto e privatissimo del c.d. Paedagogium attraverso la “mediazione” della successione di spazi della domus Augustana. In questo modo il linguaggio architettonico mostra di avere ovunque una sua propria sintassi e, nelle varie partiture architettoniche, la sua peculiare declinazione che l’osservatore può leggere acquisendone tutto il significato. La struttura dialoga costantemente con la progettualità e ancora con i pattern decorativi, lasciando emergere lo spunto per tentare di ricostruire e distinguere voci e mani diverse che si sono avvicendate nel cantiere imponente della dimora flavia, e il rapporto che le lega agli altri monumenti flavi nell’urbe e al di fuori di essa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.